Ferdinando Botero - il pittore del volume

Salve amici di HIVE , ritorno a scrive su questa piattaforma dopo mesi di assenza, con l’intento di rimanerci con continuità.

In questo post, vi racconto della bella mostra che ho avuto il piacere di visitare poche settimane fa, a Roma a Palazzo Bonaparte, a piazza Venezia.
Dedicata a Ferdinando Botero (Medellín, 19 aprile 1932 – Monaco, 15 settembre 2023) si è conclusa il 19 gennaio e ha riscosso un importante successo di critica e di pubblico con oltre 200 mila visitatori.

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L’importante retrospettiva, ha reso omaggio a uno dei più grandi artisti del ‘900, dallo stile inconfondibile e unico, caratterizzato da figure tonde visibilmente in sovrappeso e dai colori vivaci.

Nei diversi piani di Palazzo Bonaparte sono state esposte oltre 120 opere tra dipinti, acquarelli, disegni a matita e sculture. È un viaggio nella sua vita artistica, durato più di 60 anni; iniziato a Medellin, dove è nato e si è formato come pittore, disegnatore e scultore, per poi proseguire nello studio della pittura dei classici in Europa e in particolare a Firenze, affascinato dal nostro Rinascimento, attratto dalle rappresentazioni volumetriche, dalle proporzioni nella composizione artistica. Amò Giotto, Masaccio, Piero della Francesca e Paolo Uccello ma anche Picasso e Rubens, di questi ne studiò le opere che ripropose a modo suo con la sua sensibilità.

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Botero è stato un pittore controcorrente. In un mondo dove viene continuamente esaltato un ideale di bellezza, tonica, atletica e snella, contrappone, nella sua arte, figure di uomini e donne, esageratamente dilatate nelle loro tondità e così anche per animali, cose, paesaggi urbani e naturali. Forme che provengono da un mondo tutto suo, quello che anima la sua fantasia e che sembrano irreali.
Le sue opere si popolano di varia umanità: ballerine, vescovi, poveri cristi, trafficanti di droga, prostitute e delinquenti, gente del circo e cardinali.

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Ci propone personaggi voluminosi, inespressivi, con lo sguardo fisso nel vuoto, statici anche quando li vediamo rappresentati in acrobazie da circo.
La sua pittura, sembrerebbe astratta dal tempo, gioiosa e godereccia che racconta la vita bella e opulenta, lontana dai conflitti e dalle tragedie del nostro tempo. Ma non è così. Le opere di Botero al contrario, affrontano con il suo originalissimo punto di vista, i principali aspetti sociali e politici che affliggono l’esistenza umana.

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I suoi quadri, attraverso la deformazione dei corpi, raccontano dei conflitti della sua Colombia, dilaniata da lotte intestine di bande di trafficanti per il controllo del traffico della droga; delle violazioni dei diritti umani nella prigione di Abu Ghraib, in Iraq, contro detenuti da parte dell’esercito degli Stati Uniti e della CIA; della miseria e della violenza in cui sono condannati, nelle periferie delle grandi città del mondo, milioni di uomini e donne che ne vivono ai margini.

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Fonte

L'attività di Botero non si è dedicata solo al disegno e alla pittura ma anche alla scultura, con statue monumentali di figure umane e animali esageratamente tonde. Pensate per essere esposte all’aperto, nelle piazze o nei parchi tra la gente. Di fronte a queste statue dalle forme tonde, esageratamente grasse, a volte ironiche e così vitali, ti viene voglia di toccarle e accarezzarle come se potessero trasmetterti un senso di allegria.

Tutte le foto ad eccezione di questa sono di mia proprietà


Hello, friends of HIVE! I’m back on this platform after months of absence, with the intention of staying consistently. In this post, I will tell you about the wonderful exhibition I had the pleasure of visiting a few weeks ago in Rome, at Palazzo Bonaparte, in Piazza Venezia. Dedicated to Ferdinando Botero (Medellín, April 19, 1932 – Monaco, September 15, 2023), it ended on January 19 and achieved significant critical and public success, with over 200,000 visitors.

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The major retrospective paid tribute to one of the greatest artists of the 20th century, known for his unmistakable and unique style, characterized by visibly oversized figures and vibrant colors.

Across the various floors of Palazzo Bonaparte, more than 120 works were displayed, including paintings, watercolors, pencil drawings, and sculptures. It was a journey through his artistic life, spanning more than 60 years—starting in Medellín, where he was born and trained as a painter, draftsman, and sculptor, and continuing with the study of classical painting in Europe, particularly in Florence. Fascinated by the Italian Renaissance, he was drawn to volumetric representations and proportions in artistic composition. He admired Giotto, Masaccio, Piero della Francesca, and Paolo Uccello, but also Picasso and Rubens, studying their works and reinterpreting them in his own unique way.

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Botero was a countercurrent painter. In a world that continuously glorifies an ideal of beauty that is toned, athletic, and slim, his art instead features exaggeratedly rounded figures of men and women—as well as animals, objects, urban and natural landscapes. His forms emerge from a world of his own, one that fuels his imagination and appears almost surreal.
His works are populated by a variety of human figures: dancers, bishops, paupers, drug traffickers, prostitutes, criminals, circus performers, and cardinals.

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He presents us with voluminous, expressionless characters, staring blankly into space, motionless even when depicted performing circus acrobatics.
At first glance, his paintings might seem timeless, joyful, and indulgent—depicting a beautiful and opulent life, detached from the conflicts and tragedies of our time. But this is not the case. On the contrary, Botero's works address, from his uniquely original perspective, the major social and political issues affecting human existence.

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Through the distortion of bodies, his paintings narrate the conflicts of his homeland, Colombia—torn apart by gang warfare over drug trafficking control. They also depict human rights violations in Abu Ghraib prison, Iraq, where detainees suffered abuse by the U.S. military and the CIA, as well as the poverty and violence that condemn millions of people to the margins of society in the world's major cities.

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Botero's artistic production was not limited to drawing and painting—he also dedicated himself to sculpture, creating monumental statues of human and animal figures, exaggeratedly round. Designed to be displayed outdoors, in squares or parks among the people, these sculptures, with their rounded and exaggeratedly plump forms—sometimes ironic, always full of life—invite you to touch and caress them, as if they could transmit a sense of joy.

All photos are my property except this one
The translation into English was done via chatgpt



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Uno di questi in salotto non mi dispiace, le formosità dei soggetti mettono serenità

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